La Cooperativa Sociale E.L.C.A.S. e le vacanze romagnole di un gruppo di bambini ucraini

Grazie all’interessamento di don Vasyl Romaniuk (responsabile della Comunità Ucraina della Romagna) si è resa possibile dal 4 al 13 agosto scorsi una bella vacanza sul nostro territorio di un gruppo di bambini ucraini, orfani di guerra, che vivono in una casa famiglia gestita da un Ordine Religioso, nel Paese tanto martoriato dalla guerra.

“Sono giunti a Cesena in pullman – racconta Maurizio Zaccarelli, presidente della Cooperativa Sciale E.L.C.A.S. – con altre persone dirette verso Roma. Don Vasyl, ricordando la nostra disponibilità nel progetto di donazione di un’ambulanza in Dombass, ci ha contattati per poter offrire un nostro contributo logistico alla permanenza del gruppo sul nostro territorio. Ci siamo quindi occupati del trasporto dei bambini e dei loro accompagnatori presso la Colonia Cardinal Schuster e poi all’Eurocamp di Cesenatico, strutture ricettive in riva al mare, dove hanno avuto la possibilità di trascorrere serene giornate in spiaggia. Abbiamo poi organizzato due escursioni, mettendo sempre a disposizione i mezzi di trasporto, a Bologna presso FICO e a Premilcuore”.

Nel capoluogo emiliano i bambini hanno avuto la possibilità di divertirsi in particolare nell’ampio parco giochi e giostre interno alla struttura FICO, oltre che gustare il pranzo. A Premilcuore, invece, si sono immersi nelle bellezze naturali del fiume Rabbi e hanno visitato, accompagnati anche dal sindaco del Paese Ursula Valmori, l’agriturismo La Ridolla, dove alcuni di loro hanno avuto anche la possibilità di avvicinare i cavalli e provare a cavalcarli.

“E’ stata una bellissima esperienza per i bambini – conclude Maurizio Zaccarelli – per questo siamo molto contenti, come Cooperativa, di aver dato il nostro contributo per la buona riuscita della vacanza. L’intenzione, confrontandosi con la religiosa che ha accompagnato il gruppo e con l’amico Don Vasyl Romaniuk, è quella di ripetere anche l’anno prossimo questa vacanza romagnola, magari estendendola ad un numero maggiore di bambini ospiti di altre case-famiglia ucraine o italiane, sempre gestite tramite il medesimo Ordine Religioso”.

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